Ultimi giorni per “RITORNO AL FUTURO”: entro le ore 14.00 del 20 Settembre 2013 i giovani laureati pugliesi possono candidarsi per ricevere una Borsa di Studio con cui poter frequentare un Master post laurea.

CSAD propone Master con sede a Bari e a Roma, interamente finanziabili.

In linea con lo spirito della Regione Puglia, CSAD persegue l’obiettivo di creare nuove possibilità per i giovani, rappresentando al contempo una opportunità per crescere e perfezionarsi, nonché acquisire nuove competenze e nuovi titoli con valenza nazionale ed europea che permettano di affacciarsi in maniera più consapevole e professionale al mondo del lavoro.

La Regione Puglia finanzia piani di formazione aziendale per i lavoratori di PMI e grandi imprese con sede nella Regione Puglia

Finalità

Finanziare piani di formazione continua aziendali e/o pluriaziendali per i lavoratori di PMI e grandi imprese le cui unità locali di produzione di beni e servizi sono allocate sul territorio della Regione Puglia.
Sono escluse le imprese a prevalente capitale pubblico, le associazioni e le fondazioni.

Obiettivi

Rafforzare la competitività del sistema economico e produttivo attraverso l’adeguamento e lo sviluppo delle competenze e della professionalità dei lavoratori.

Interventi finanziabili

  • sviluppo delle tecniche e delle tecnologie produttive in senso lato e conduzione di impianti, attrezzature o macchinari, nonché alla sperimentazione di materiali prodotti innovativi
  • miglioramento della qualità del prodotto e ottimizzazione del ciclo produttivo
  • sviluppo delle tecniche di gestione e/o organizzazione aziendale e delle procedure interne
  • sviluppo delle nuove tecnologie di comunicazione, di marketing, di informazione, di sviluppo commerciale
  • processi di commercio con l’estero e di internazionalizzazione d’impresa
  • sostegno ai processi di sviluppo delle PMI e dei sistemi locali
  • sostegno ai processi di sviluppo dell’artigianato
  • sostegno ai sistemi di gestione ambientale, con attenzione alla gestione dei rifiuti e al risparmio di risorse idriche ed energetiche

Destinatari

  • lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e determinato
  • soci di imprese cooperative
  • lavoratori dipendenti in CIG/CIGS
  • lavoratori con contratto a progetto
  • apprendisti

Finanziamento

Il contributo pubblico concesso per ogni singolo piano formativo aziendale e pluriaziendale non può superare l’importo di € 100.000,00.
Il finanziamento prevede una copertura del 100% della spesa pubblica, con un parametro massimo di costo di € 15,00 per ora/allievo.

CSAD supporta le Aziende nella predisposizione dei progetti formativi aziendali
Per maggiori informazioni chiama il numero 080 561.84.55 o compila il form di contatto

E’ entrato in vigore il 14 maggio 2013 il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che definisce le procedure e i requisiti per l’autorizzazione degli organismi di certificazione per la valutazione di conformità delle macchine e attrezzature destinate a funzionare all’aperto.

Per gli organismi interessati, il provvedimento (art. 3) prevede il possesso del certificato di accreditamento ricevuto da ACCREDIA come requisito obbligatorio per il rilascio e il rinnovo delle autorizzazioni e la conseguente notifica alla Commissione Europea da parte del Ministero dell’Ambiente.

Il personale che lavora in subappalto, per attività rientranti nello scopo del certificato, deve essere considerato nel calcolo del personale effettivo dell’azienda da certificare.

Anche per lo schema Ambiente (oltre che per la Qualità) occorre valutare la necessità di verificare o meno le attività svolte su turni. Se si dovesse decidere di non verificare tutti i turni, nella pratica deve essere annotata la relativa motivazione.
L’organismo di certificazione deve determinare il tempo necessario per pianificare e svolgere un completo ed efficace audit del sistema di gestione dell’organizzazione cliente.

Per certificazioni multi-sito, occorre prima calcolare il numero di siti da verificare (IAF MD 1:2007 – IAF Mandatory Document for the Certification of Multiple Sites Based on Sampling) e poi calcolare i tempi di verifica applicabili a ciascun sito, come se fossero organizzazioni indipendenti.

Nell’applicazione dello IAF MD 5, per il calcolo del tempo necessario per verificare il singolo sito, è però possibile ridurre il tempo di verifica in una misura superiore al 30%, nel caso in cui non sia necessario, in ogni sito, verificare tutti i processi riportati nel certificato multi-sito, nonché tutti i requisiti di norma (si veda la nota al punto 3.9 e il successivo punto 10.2).

Il 7 giugno è terminato il corso progettato ed erogato da CSAD per Auditor di Sistemi di Gestione per la Sicurezza Alimentare ISO 22000

Il corso fornisce le conoscenze relative alle metodologie e alle tecniche di auditing finalizzate allo svolgimento di audit di prima parte, di seconda parte e di terza parte relativi ai Sistemi di Gestione per la Sicurezza Alimentare.

Progettato ed erogato da CSAD secondo i requisiti previsti da CEPAS, organismo di Certificazione delle professionalità e della formazione, si articola in due momenti: una parte generale sulle tecniche di audit secondo i requisiti richiesti dalla norma ISO 19011 e una seconda parte di approfondimento sulla norma ISO 22000 che enuncia gli standard internazionali mi di gestione per la sicurezza degli alimenti.

Il corso risponde, altresì, all’esigenza di garantire l’uniformità, la qualità e la coerenza dell’operato della autorità competenti in materia di controllo sulla sicurezza degli alimenti in ottemperanza a quanto stabilito nel recente Accordo Stato Regioni del 7 febbraio 2013.

La prossima edizione del Corso, con attribuzione di crediti ECM, è prevista nei giorni 9, 10, 11, 12, 13 settembre 2013.

Vai alla pagina del corso e scarica la Brochure

Per il prossimo autunno è prevista la pubblicazione della nuova Norma ISO/IEC 27001 sulla Sicurezza delle Informazioni che seguirà le nuove direttive definite dalla ISO e descritte nell’Annex SL delle ISO/IEC Directives Supplement di maggio 2012.

Una caso di successo: a meno di un anno dall’inizio del master Certificazioni e Filiere nelle Aziende Agroalimentari, a soli 25 anni, G. S. Trotta ha firmato il suo primo contratto di lavoro presso C.O.F. Srl dove ha già svolto lo stage previsto occupandosi, tra l’altro, del  progetto “Frutta nelle scuole”.

Leggi la sua testimonianza

Una conferenza, un evento sportivo o un festival di musica sono eventi che hanno impatti ambientali e possono generare benefici economici e sociali laddove hanno luogo. La Norma ISO 20121 stabilisce i requisiti di un sistema di gestione per la sostenibilità di tali eventi.

 

Gli eventi, per le loro caratteristiche intrinseche, producono impatti sull’ambiente e sullo sviluppo economico e sociale della zona geografica in cui si svolgono. Pertanto, l’introduzione di criteri di sostenibilità per tutto il ciclo di vita di un evento, dalla fase di organizzazione al post-evento, è di enorme importanza.
Secondo il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP), un evento sostenibile è “un evento che è stato progettato, organizzato e realizzato in modo da minimizzare gli impatti ambientali negativi e lasciare un segno positivo per la comunità che lo ospita”. Così, eventi sostenibili cercano di ridurre il loro impatto ambientale e allo stesso tempo di generare opportunità e benefici economici e sociali per la comunità locale in cui si svolgono.
La sostenibilità di un evento può essere ottenuta attraverso l’individuazione, la valutazione e la gestione degli effetti delle attività attraverso le diverse fasi del ciclo di vita dell’evento. A tal fine, si devono tenere in considerazione elementi come l’uso razionale delle risorse, il rispetto dei diritti umani e l’istituzione di codici di condotta tra tutte le parti coinvolte, senza tralasciare la trasparenza economica.

StadioIn questo scenario, è nata la necessità di sviluppare uno standard internazionale per aiutare le organizzazioni, gli individui e tutte le parti interessate a migliorare la sostenibilità delle loro attività legate agli eventi. La Norma ISO 20121, approvata nel luglio 2012, è stata sviluppata dal gruppo di lavoro ISO/PC 250 Sostenibilità nella gestione eventi e si basa sulla Norma Britannica BS 8901, creato nel 2007. Tuttavia, ci sono importanti differenze tra i due riferimenti normativi, poiché, mentre la norma originale inglese si è concentrata solo sugli aspetti ambientali, la Norma ISO 20121 considera anche  l’impatto sociale ed economico.

Ambito di applicazione della norma ISO 2012

La norma ISO 20121 specifica i requisiti per un sistema di gestione per la sostenibilità per ogni tipo di evento, offrendo allo stesso tempo una guida su come ottenere la conformità a tali requisiti. Questa norma è applicabile a qualsiasi organizzazione che intenda stabilire, attuare, mantenere e migliorare un sistema di gestione della sostenibilità degli eventi. Può anche essere usato per dimostrare la conformità alla presente norma internazionale di carattere volontario verso terzi.
Inoltre, la norma ISO 20121 è stata pensata per affrontare i miglioramenti nella gestione della sostenibilità in tutto il ciclo di gestione evento, quindi é applicabile alle varie fasi e attività di un evento: progettazione, pianificazione e attuazione, sino alle attività di revisione e post evento.
Si tenga presente che questa norma non è destinata alla certificazione dell’evento, bensì del sistema di gestione delle organizzazioni che gestiscono eventi, in modo da garantire che quelli inclusi nel campo di applicazione siano gestiti secondo i criteri sostenibilità. ISO 20121 segue la classica struttura di un sistema di gestione, basandosi sul ciclo di Deming in quattro fasi: Plan, Do, Check e Act, in cerca di miglioramento continuo: sviluppando i principali requisiti ISO 20121 per ciascuna delle quattro fasi.

Principali requisiti della norma ISO 20121

Plan

  • Analisi e comprensione delle parti interessate.
    In questa sezione, l’organizzazione deve identificare gli stakeholder rilevanti per il sistema di gestione di eventi sostenibili e le loro esigenze. In questa fase posso considerarsi quali parti interessate, tra gli altri, l’organizzatore, i lavoratori (dipendenti, sindacati, personale, volontari, ecc.), la supply chain (Fornitori, fuoco, ambulanza, ecc), i partecipanti (relatori, artisti, atleti, i concorrenti, ecc.), chi assisterà all’evento (clienti, il pubblico, appassionati, spettatori, visitatori, delegati, ecc), le agenzie di regolamentazione (autorità locali, polizia, governo centrale, ecc) e la comunità (comunità locale e di quartiere, tra cui la società civile, le popolazioni indigene e minoranze, ONG, media, ecc).
  • Definizione dell’ambito di applicazione del sistema di gestione per la sostenibilità degli eventi.
    L’organizzazione deve determinare i limiti e l’applicabilità del sistema di gestione per la sostenibilità degli eventi per stabilirne il campo di applicazione, tenendo conto dei problemi interni ed esterni.
  • Principi dello sviluppo sostenibile, dichiarazione d’intenti e di valori.
    L’organizzazione deve determinare i principi per lo sviluppo sostenibile attraverso una dichiarazione di scopi e valori. Devono essere documentati il suo scopo principale e i valori riguardanti le attività, prodotti e servizi. Inoltre, principi, obiettivi e valori dell’organizzazione devono fornire un quadro di riferimento per stabilire le politiche, gli obiettivi e finalità.
  • Politica.
    L’alta direzione deve definire una politica per lo sviluppo sostenibile che sia appropriata agli scopi dell’organizzazione e fornisca un quadro per la definizione gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Esso dovrà includere anche l’impegno a soddisfare i requisiti applicabili e di miglioramento continuo del sistema di gestione. La politica dovrà prendere in considerazione gli obblighi relativi alla fornitura delle organizzazioni della catena (prodotti, servizi e fornitori di servizi), la gestione del ciclo eventi, impegni con le parti interessate, necessità dell’utente finale e questioni precedenti.
  • Responsabilità organizzative, funzioni e autorità.
    L’alta direzione deve assicurare che le responsabilità per le attività pertinenti siano state assegnate e comunicate all’interno dell’organizzazione, e che altresì siano state determinate le responsabilità e le autorità per garantire che il sistema di gestione risponda ai requisiti della norma ISO 20121.
  • Identificazione e valutazione degli Obiettivi e finalità parametri.
    Gli aspetti da considerare possono essere classificati come ambientali, sociali ed economici: i tre pilastri fondamentali della sostenibilità. Tra quelli ambientali possono includersi l’uso delle risorse, la scelta dei materiali, la riduzione delle emissioni, la conservazione della biodiversità o il consumo di acqua. La normativa su lavoro, salute e sicurezza, giustizia sociale, diritti degli indigeni e sensibilità religiosa sono alcuni degli aspetti sociali. E tra quelli economici l’economia locale, l’innovazione e il commercio equo. Altri requisiti inclusi nella norma sono la definizione degli obiettivi e la pianificazione per raggiungerli.

Do

  • Fornire risorse e garantire capacità e consapevolezza.
    L’organizzazione deve individuare e fornire le risorse per l’istituzione, attuazione, manutenzione e il miglioramento continuo del sistema di gestione. Personale, competenze, formazione, infrastrutture, tecnologie e forme di finanziamento sono alcuni degli elementi da tenere in considerazione. L’organizzazione dovrà definire le competenze necessarie del personale la cui attività incide sulla sostenibilità dell’evento, determinare la azioni che garantiscono le competenze menzionate, valutarle e misurare l’efficacia delle azioni intraprese, ridefinire e aggiornare i programmi di formazione. Per quanto riguarda la consapevolezza: il personale che esegue il lavoro deve essere a conoscenza della politica adottata, il suo contributo all’efficacia del sistema di gestione e le implicazioni del mancato rispetto dei requisiti.
  • Comunicazione.
    Le comunicazioni, quando opportuno, riguarderanno anche i principi che si riferiscono all’organizzazione dello sviluppo sostenibile, lo scopo dell’evento, il sistema per una migliore gestione della sostenibilità e la pertinenza e feedback con le parti interessate.
  • Documentazione.
    Come per qualsiasi sistema di gestione, è essenziale creare e mantenere i documenti e le procedure in forma controllata per garantire la loro efficacia.
  • Operazione.
    L’organizzazione deve stabilire e implementare processi di controllo operativo e la gestione della rete di fornitura (supply chain). Pianificare, eseguire e controllare i processi necessari per soddisfare i requisiti stabilendo i criteri per i processi, l’implementazione del controllo dei processi secondo i criteri e la conservazione delle informazioni documentate nella misura necessaria per essere sicuri che i processi siano stati attuati come previsto. Per quanto riguarda la gestione della catena di fornitura, l’organizzazione deve definire la rilevanza di ciascuno degli obiettivi, delle finalità e dei fornitori individuali. E includerà informazioni pertinenti e sufficienti per le gare di appalto o altri documenti che consentano ai fornitori di dimostrare la sua capacità di raggiungere gli obiettivi.

Check

In questa fase, l’organizzazione determinerà gli aspetti che dovranno essere monitorati e misurati, i metodi di monitoraggio, misurazione, analisi e valutazione per garantire la validità dei risultati.  Inoltre, dovrà stabilire quando eseguire il monitoraggio, la misurazione e valutazione delle prestazioni di sostenibilità e l’efficacia del sistema di gestione degli eventi. Saranno inclusi anche gli aspetti caratteristici di qualsiasi sistema di gestione, ad esempio gli audit interni e il riesame della direzione.

Act

L’organizzazione deve stabilire, mantenere e attuare procedure che definiscano la responsabilità e l’autorità per controllare e analizzare le non conformità, così come l’adozione di misure per mitigare l’impatto causato e per avviare e completare azioni correttive e preventive. L’organizzazione deve altresì migliorare costantemente l’idoneità, l’adeguatezza o l’efficienza del sistema di gestione per la sostenibilità degli eventi.

 


Fonte: Rivista Aenor n° 2 – Dicembre 2012

Dal 1 Giugno 2013 scatta l’obbligo del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) per tutte le aziende che occupano almeno un lavoratore dipendente oppure i soggetti che, pur non avendo lavoratori dipendenti in senso stretto, si avvalgono del contributo di soci, amministratori, praticanti.

Tale documento, effettuato con le nuove procedure standardizzate, sostituirà la precedente “autocertificazione dei rischi” che non avrà più alcun valore.

CSAD ha trovato nell’Uovo di Pasqua…

… la pubblicazione nel CANALE SICUREZZA del sito nazionale dell’INAIL del Workshop “Le best practice per la gestione della sicurezza delle aziende pugliesi”, tenutosi al Politecnico di Bari con un report illustrativo dell’iniziativa.

Il CANALE SICUREZZA è uno spazio informativo presente sul sito INAIL nazionale, gestito dall’Ufficio Stampa e dalla Direzione Centrale Prevenzione INAIL, che riporta le iniziative più interessanti realizzate dall’Istituto nelle ultime settimane, selezionate tra gli eventi e le iniziative territoriali da un Comitato centrale. Al report pubblicato, è stato dato, quindi, risalto nazionale.
CSAD fa lo stesso regalo a te! Vivi con noi la passione, l’audacia, l’abnegazione che ci hanno portato a crescere nella capacità di portare innovazione nel divulgare il sapere.

Il sapere che appartiene alle aziende pugliesi ed alle istituzioni che hanno animato e promosso l’evento mediatico, ma che è a disposizione di tutte le aziende, dei professionisti, degli studenti, dei cittadini.

Buona Pasqua a tutti i nostri Amici che sapranno apprezzare, come noi, nell’Uovo il regalo del SAPERE.

Leggi l’articolo sul Canale Sicurezza INAIL